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L’ultimo saluto ad Alessandro Lauciello, un «angelo sul trapezio del cielo»

Ieri pomeriggio, nella chiesa dell’Incoronata, don Giuseppe Tarricone ha celebrato la messa per il suo funerale


«Come un angelo sul trapezio del cielo». Forse non resta che immaginarlo così Alessandro Lauciello, come l’ha descritto un’amica di famiglia per dargli l’ultimo saluto.

Alessandro è stato strappato all’amore della sua famiglia dal gesto folle di un ex dipendente del circo di suo padre Massimiliano. È stato accoltellato in Marocco, mentre dormiva nella roulotte che suo padre gli aveva regalato per il 18esimo compleanno. Non ha avuto la minima possibilità di difendersi, è rimasto vittima di un gesto atroce che ha segnato per sempre la vita di una famiglia coratina e che l’Italia sembra aver dimenticato troppo presto.

Ieri pomeriggio, nella chiesa dell’Incoronata, don Giuseppe Tarricone ha celebrato la messa per il suo funerale. Alessandro sarà sepolto a Capurso, la città in cui vive sua madre.

Nelle parole di un’amica di famiglia, il ritratto di un altro giovane coratino salito al cielo troppo presto.

«La tua vita, Alessandro, ha lasciato un segno profondo in tutti noi, anche in quelli che ti conoscevano superficialmente.

La tua serietà professionale, nonostante la giovane età, e il profondo amore per i tuoi genitori, ti hanno dato quella carica e quell’entusiasmo in grado di renderti un artista circense completo.

Tutti ti ammiravano, ti acclamavano durante le tue esibizioni, ma tu non ti sei mai montato la testa. Sei rimasto umile e con l’animo grande come quello del tuo meraviglioso papà, Massimiliano. Lui aveva riposto in te sogni, speranze, aspettative.

La cattiveria umana ha spezzato la tua giovane vita, ma tu non sei morto. Continuerai a vivere nella magia del circo e a volteggiare come un angelo sul trapezio del cielo».

11/09/2016